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LA NOSTRA STORIA

Questo mulino è stato costruito nel 1660.

La prima licenza è datata 1825. Con il passare del tempo, sono sorti mulini a laminatoi che hanno sostituito quelli a pietra.

I primi, al contrario di questo hanno guadagnato in quantità ma perso in qualità. Infatti mentre in un’ora qui si riesce a macinare un quintale di grano, i laminatoi a cilindro, nello stesso lasso di tempo, riescono a produrne anche una trentina.

Funziona ad acqua che ha la forza di movimentare gli ingranaggi.

La macinatura consiste nella rottura dei cereali (grano, mais, segale, grano saraceno) attraverso un palmento in pietra, con lo scopo di separare la parte corticale dal cuore.

L’impianto è caratterizzato da un nastro trasportatore a tazze tramite il quale i cereali raggiungono i palmenti per poi proseguire (dopo la macinazione) verso il setaccio automatico, tranne l’antica polenta ed alcune qualità di farina che vengono tutt’ora setacciate a mano.

Con queste si possono fare un’ottima polenta, del pane gustoso e fragrante e della pasta in casa genuina e sana.

Qui i clienti appartengono ad ogni estrazione sociale.

Sono persone a cui piace mangiare sano, senza trattamenti di alcun genere.

L’orgoglio non manca, Paolo Marchisio fa parte della quarta generazione dei Marchisio ad operare in loco. Ciò lo riempie di soddisfazione per esser riuscito a portare avanti un mestiere antico e ormai perso. 

Sin dal 1999 siamo entrati a far parte del progetto "slow food"

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